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COMPLIANCE: ONERE O ABUSO?

Da alcuni giorni i professionisti con regime forfettario, e sembrerebbe proprio tutti, stanno ricevendo sulla pec degli avvisi da parte della Agenzia delle Entrate, recanti la data dei primi di settembre, con i quali si contesta una errata compilazione della dichiarazione dei redditi anno di riferimento 2021.

L'Agenzia con questa campagna rileva come il professionista abbia omesso di registrare in dichiarazione alcuni dati relativi a voci di spesa (luce, telefono, auto, benzina) e propone alternativamente di procedere o meno alla regolarizzazione, sostenendo in quest'ultimo caso una sanzione.

Non è ancora chiaro se si tratti davvero di un errore nel quale si è incorsi all'atto della compilazione ma una domanda sorge spontanea: quale è la necessità da parte dell'Agenzia di ricevere delle informazioni delle quali è già in possesso, vieppiù se tali dati nulla mutano in tema di accertamento o di dichiarazione. Le informazioni richieste sono in gran parte presenti nei singoli cassetti fiscali e per il regime scelto non comportano alcun beneficio ai fini della detrazione. A questo punto si tratta esclusivamente di gravare tutti i professionisti tra cui anche noi avvocati di questo ulteriore onere.

Insomma, pare l’ennesima scelta di cassa da parte della Agenzia delle entrate.

Auspichiamo che l’Agenzia riveda la posizione e chieda interventi sananti solo per le effettive omissioni nei singoli versamenti.

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