Gli organi di stampa riportano quanto accaduto al Tribunale di Ancona: un tetraplegico ultrasessantenne doveva presenziare all’udienza fissata - al quinto piano del Palazzo di Giustizia - per la sua audizione, nell’ambito della procedura di AdS aperta nei suoi confronti. Il beneficiario, tuttavia, si è dovuto fermare fuori dal Tribunale per mancanza di un ascensore adatto al trasporto di una barella; il Giudice è pertanto uscito dal palazzo giudiziario e l’udienza si è tenuta in ambulanza.
Non è un’anomalia: quanto accaduto ad Ancona è prassi corrente in molti tribunali. Infatti, la procedura di Amministrazione di sostegno prevede che il destinatario del provvedimento sia prima sentito dal Giudice; ben quindi venga la disponibilità del Giudice ad adattarsi.
Il punto è che, a causa delle barriere architettoniche presenti in moltissimi tribunali, troppo spesso si pretende che persone anziane e/o disabili raggiungano il tribunale con le proprie gambe, subendo l’umiliazione di dover giungere all’udienza in condizioni di difficoltà e disagio.
E sono persone che chiedono tutela e hanno bisogno di tutela.
Quanto accaduto non è accettabile in un paese che vogliamo chiamare Civile, con la “C” maiuscola. Ogni qualvolta si coinvolgono persone gravate da una disabilità dovrebbe essere il Giudice a venire incontro a quelle istanze di tutela ed a fare udienza presso il domicilio dell’interessato, senza costringere il disabile a spostamenti, anche gravosi e per chilometri, magari con mezzi sanitari noleggiati a proprio carico e con conseguente dispendio di risorse economiche e di personale.
Un maggior ricorso alle audizioni da remoto potrebbe costituire, in molte circostanze, una valida alternativa alle inefficienze strutturali a più riprese denunciate alle Istituzioni dal Dipartimento Disabilità di Movimento Forense (cfr. campagna “sensibilizziamo il mondo forense”), inefficienze che sottraggono giustizia proprio in quei luoghi in cui la si amministra.
Roma, 7 luglio 2023
I Presidenti f.f.
Avv. Alberto Vigani Avv. Elisa Demma
Il responsabile del Dipartimento Disabilità
Avv. Marco Cerminara
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